Se anche tu dai retta ai libri di auto-aiuto, agli articoli di psicologia spicciola e ai terapeuti da salotto televisivo, probabilmente ritieni che esistano dei modi, di reagire alla vita, assolutamente prevedibili. Ci è stato insegnato che determinate esperienze tendono a produrre lo stesso effetto sulla maggioranza delle persone: l’innamoramento, l’elaborazione di un lutto, la nascita di un figlio, una separazione.
Su tale base, alcuni “esperti” del settore rilasciano ricette (altrettanto standardizzate) per ritrovare il personale equilibrio emotivo, e attraverso tecniche (uguali per tutti) dicono cosa fare per diventare le persone che ci piacerebbe essere.
Eppure, le recenti ricerche del neuroscienziato Richard J. Davidson hanno evidenziato che l’ipotesi sull’esistenza di soluzioni adatte a tutti sono ancora meno valide nell’ambito delle emozioni di quanto non lo siano in medicina.
Gli scienziati, che si occupano di ricerca medica, stanno scoprendo che il DNA di ognuno incide sul modo in cui l’organismo risponde ai medicinali, aprendo la strada a una medicina “personalizzata” in cui le cure per la medesima patologia saranno diverse da paziente a paziente: il motivo è che non esistono due pazienti con il medesimo patrimonio genetico.
Proprio come la medicina del futuro sarà influenzata dalla mappatura del DNA dei pazienti, così la psicologia odierna può essere influenzata dalla comprensione dei pattern caratteristici di attività cerebrale, che sono alla base dei tratti e degli stati emozionali che definiscono ciascuno di noi.
Proprio come ogni individuo ha impronte digitali e un volto unici, ciascuno di noi possiede un profilo emozionale unico. Secondo il ricercatore Richard J. Davidson persone diverse possiedono “Stili Emozionali” diversi.
Lo Stile Emozionale spiega:
- perché qualcuno si riprende in fretta da un divorzio, mentre qualcun altro rimane bloccato nella disperazione e nell’autocommiserazione;
- perché una persona supera un licenziamento dopo poco tempo ed un’altra si percepisce come una nullità per anni ed anni;
- perché qualcuno riesce ad essere di conforto per gli amici e qualcun altro si defila:
- perché alcuni sono in grado di leggere il linguaggio del corpo e il tono della voce con estrema facilità mentre per altri si tratta di una lingua sconosciuta;
- perché alcuni percepiscono gli stati della propria mente e altri non si rendono nemmeno conto di tale possibilità.
- … molto altro ancora.
Ogni giorno possiamo osservare gli Stili Emozionali in azione.
Le differenze nel modo in cui le persone reagiscono a una situazione ha a che fare con il proprio Stile Emozionale.
Vi sono sei dimensioni di Stile Emozionale. Ogni dimensione possiede caratteristiche neurali specifiche e identificabili, e ciò è un buon indizio del fatto siano reali e non una costruzione teorica.
Ogni dimensione rappresenta un continuum. Alcune persone si trovano a una o all’altra estremità di questo continuum mentre altre si trovano in una posizione intermedia. La combinazione della tua posizione in ciascuna dimensione determina il tuo Stile Emozionale complessivo.
Le sei dimensioni sono le seguenti:
- Stile RESILIENZA
- Stile PROSPETTIVA
- Stile di INTUITO SOCIALE
- Stile di AUTOCONSAPEVOLEZZA
- Stile di SENSIBILITA’ AL CONTESTO
- Stile di ATTENZIONE
Tutti possiedono alcuni elementi di ciascuna dimensione.
Puoi pensare alle sei dimensioni come agli ingredienti della ricetta del tuo corredo emotivo. La tua identità emozionale è il prodotto di quantità differenti di ciascuno dei sei ingredienti. Siccome ci sono moltissimi modi di combinare le sei dimensioni, esistono innumerevoli Stili Emozionali; e ognuno di noi possiede uno Stile Emozionale unico.
Nei prossimi articoli ti fornirò dei test che ti consentiranno di valutare ogni tuo stile emozionale.
Fonte
RJ Davidson. La vita emotiva del cervello. Come imparare a conoscerla e cambiarla attraverso la consapevolezza. Ponte Alle Grazie Ed, 2013