I vantaggi della tecnologia web social sono innegabili: nonni che vedono più spesso i nipotini su skype, amici che si ritrovano dopo anni, amori che nascono su facebook, notizie politiche e di rivoluzioni che superano la censura grazie a twitter… per non parlare della potenza “pubblicitaria” dei social network per le imprese più evolute.

Ma esiste anche un lato oscuro dei social network e delle loro dinamiche sottostanti (i famosi algoritmi): il problema del daily-me.
Questo termine è stato attribuito al genialoide esperto di tecnologia Nicholas Negroponte, già dagli anni 90, il quale ne parlò nel suo libro Being Digital in relazione al progetto di massima personalizzazione delle notizie.

L’idea alla base era semplice: personalizzare le notizie creando una sorta di notiziario ad hoc costruito intorno ai gusti, interessi, opinioni e motivazioni dell’utente. Un pò come oggi fanno le App Flipboard e Zite.

Bello no? Penserete voi, come ho fatto io alla prima veloce e superficiale analisi della questione.

Ma c’è un lato oscuro nel daily-me: il costante rinforzo di ciò che siamo e della somma delle nostre credenze, arrivando a trasformare magari il nostro profilo social di facebook in una sorta di luogo virtuale in cui persone che la pensano alla stessa maniera interagiscono soltanto con persone che sono già d’accordo con loro (per parafrasare le parole di Weinberger).

In soldoni la questione è questa: se vivo una realtà dove sono circondato da rinforzi di ciò che io credo sia la mia realtà, come potrò “aprire” la mente ad altre possibili realtà (o prospettive)?

Se Amazon mi ripropone sempre libri thriller (perché sta facendo retargeting sulle mie visite precedenti) e Facebook mi mostra persino le pubblicità solo se coerenti con i miei gusti (i miei “mi piace”, i gruppi di appartenenza, ecc.) come posso, qualora fosse utile per aumentare la mia efficacia personale, trovare nuove ispirazioni per ampliare il mio modello del mondo?

never change

 

Se continuo a frequentare solo i miei simili, che modello del mondo otterrò con il passare dei mesi, come vedrò la vita, la realtà, i valori intorno a me se non filtrati da una continua, illusoria, conferma?

Ed i team chiusi e molto coesi non sono esenti dal fenomeno: i mastermind group chiusi, i brainstorming team consolidati, gli stessi management team finiranno per costruire e rinforzare un modello di realtà autoreferenziale che, paradossalmente, gli confermerà sempre di più di essere nel “giusto”!

 

 

Chi ha già una forte consapevolezza di sé si opporrà al fenomeno sorridendo, compiendo ricerche di diversi angoli prospettici, proprio per continuare ad aggiornare ed allargare gli orizzonti, entrando magari in contatto con persone diverse, con idee diverse e, perché no, anche antitetiche.

Una delle più importanti strategie di Efficacia Personale consiste proprio nel saper valutare il modello del mondo in cui ci si trova (luci ed ombre) per poterlo mettere, eventualmente, in discussione.

Ma cosa accadrà a chi non ha questa consapevolezza?