“Buona fine e buon principio”, “…che il 2017 ti porti tutto ciò che desideri!”, “Auguri per un 2017 più ricco che ti renda più felice!”… sono solo alcune delle tante frasi che immancabilmente, spesso accompagnate da video e foto (riciclate digitalmente migliaia di volte) si affollano su tablet, pc, social di ogni sorta ed ogni tanto persino posta cartacea.
Se è per educazione allora non c’è dubbio, mi associo e ricambio.
Ma se devo fare un reale AUGURIO, sentito, allora vi auguro di dimenticare la parola stessa “anno” e di cancellare tutti gli auguri ricevuti.
Anni, mesi, giorni sono unità di misura che abbiamo creato per mettere ordine, per misurare e per poter “posizionare”eventi e misurazioni in precisi segmenti temporali.
Ed è giusto che lo facciamo, riduciamo un bel pò di caos così e sappiamo quando vanno pagate le tasse.
Ma quando queste convenzioni temporali diventano gabbie o trappole allora vuol dire che siamo andati oltre, ed abbiamo permesso ai nostri metodi di avere la meglio su di noi e persino di controllare in parte il nostro stesso tempo.
Perchè?
- Non c’è nessuna fine e nessun principio il 31/12 ore 00: la nostra vita è un fiume che scorre, un unico continuum dove ogni azione, ogni omissione di azione e persino ogni pensiero può influenzare il corso del fiume stesso, magari deviandone il corso o semplicemente generando modifiche piccole, impercettibili. Nel breve periodo.
Ma che si faranno percepire magari nel medio o lungo periodo, qualunque sia l’esito finale.
Se avete mangiato male per mesi, maltrattato il vostro corpo per settimane (per fare un mero esempio) non c’è alcuna speranza di poter CHIUDERE la porta del 2016, con la speranza di un 2017 portatore di salute.
Avete già piantato i semi, nel bene o, purtroppo, anche nel male.
Non ci sono cassetti che si chiudano per magia con delle comode paratie stagne, anno dopo anno; sarebbe fantastico… un bel colpo di spugna et voilà… anno nuovo, vita nuova. - Il 2017 non ci porterà nulla: una mera convenzione temporale esiste solo come “meme” nella mente, come idea astratta ma NON ha alcun potere di fare alcunché. Certo è un modo di dire, lo so anch’io! Ma se vogliamo guardare oltre il velo non c’è augurio più PASSIVO e REATTIVO.
Gocce di veleno linguistico in grado di inquinare i pensieri, con speranze inutili ed energie psichiche letteralmente … sprecate.
Solo NOI possiamo portare a NOI stessi ciò che desideriamo; ma fin troppe volte è facile constatare che nemmeno se esistesse la magia dell’anno portatore di cose buone si avrebbe successo… semplicemente perché molte persone, in fondo al cuore, non sanno nemmeno cosa desiderano realmente.
Hanno perso di vista i loro desideri più profondi, confusi dai sogni venduti dagli altri, dai guru della ricchezza facile, del successo a fascicoli, della leadership condensata in qualche ora di battimani furioso, dai sacerdoti del successo=denaro.
E questo non vuol dire che non sia motivante guadagnare di più o ordinare una Maserati nuova di zecca.
E’ solo questione di focus: il successo potrebbe, ad esempio, più semplicemente essere vivere la vita che si vuole davvero, facendo il lavoro che davvero si ama, al punto da faticare a chiamarlo lavoro, circondati da chi si vuole davvero avere intorno, trascorrendo il tempo per fare ciò che davvero piace, donandosi a chi davvero ne sia degno.
Ed il denaro arriverà, come la naturale conseguenza. Il vostro Focus dov’è? - Non sono (solo) i successi finanziari a renderti felice: checché ne dicano gli assertori della ricchezza che fa la felicità tutti gli studi, dal più illuminante paradosso di Easterlin ai più recenti studi neuroscientifici sui livelli di dopamina del cervello ed il relativo livello di piacere, concordano sul fatto che la felicità è legata solo in piccola parte alle ricchezze materiali.
Anzi superato un certo livello minimo, entriamo in un vero e proprio tapis roulant, come quello per il fitness, dove il cervello e le sue sensazioni si adattano, ad ogni obiettivo economico raggiunto, così velocemente da costringerci a correre sempre di più per …. restare allo stesso punto!E’ nel rapporto tra il nostro mondo interiore e le soddisfazioni materiali che andrà cercata la felicità, ogni giorno.
Ancora una volta, è questione di MINDSET.
Se siamo davvero convinti che gli anni siano veri cassetti da chiudere, faremo allora un emozionante brindisi allo scoccare della mezzanotte, col cuore pieno di speranza che l’anno nuovi sia un pò come rinascere un altra volta.
Ma se vogliamo provare a cambiare il nostro MINDSET, allora possiamo fare un bell’esercizio di fine anno: guardare i brindisi, ascoltare i famigerati “botti” di capodanno, ricambiare con educazione ai tanti auguri, ricordando però nel nostro io più autentico, che non serve capodanno per cambiare, non serve gettare alle spalle l’ennesima porzione di vita (soprattutto se non ci è piaciuta) per innestare i semi di quello vogliamo iniziare ad essere.
Possiamo farlo ogni giorno, rendendo così ogni pagina del calendario un 1 gennaio infinito.
E’ questo il mio augurio ed ora … Buon Anno 😛
S.S.