“Nel bene e nel male purchè se ne parli” così parafrasa un brano del “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde (1890): mai nulla fu più vero per la tanto chiacchierata e discussa Programmazione Neurolinguistica. Tacciata e seviziata, esaltata e idolatrata, in bilico tra l’idea di scienza o pseudoscienza, oggetto di critiche eppur strumento idoneo per inenarrabili trasformazioni.
Oggi la PNL viene usata principalmente da praticanti delle forme di psicoterapia e psicologia parascientifica, soprattutto legati agli ambienti dell’ipnositerapia, del life coaching, del marketing e della formazione aziendale.
In una indagine sull’industria del coaching in Australia, il 13% di chi ha risposto riportava di essere stato formato alla PNL e/o allo sviluppo personale.
Michael Heap (BSc MSc MSc PhD CPsychol Clinical Forensic Psychologist) scrisse che, stante la difficoltà nello stimare la diffusione della PNL, il numero di persone formate al livello di “praticante” nel Regno Unito, sembrava essere di almeno 50.000. Sempre secondo Heap, la tecnica era insegnata in numerosi seminari, specie nei paesi anglosassoni, in Norvegia, Spagna e Brasile, con modalità pratiche forse diverse. In Italia ha cominciato a diffondersi all’inizio degli anni ottanta, inizialmente nel settore della formazione manageriale. [Fonte Wikipedia]
Eppure il National Research Council, il Comitato sulle tecniche per il miglioramento delle prestazioni umane, ritiene che le prove empiriche a sostegno, sia degli assunti sia dell’efficacia della PNL, siano praticamente inesistenti. Secondo psicologi e psicoterapeuti facenti parte dell’ordine, nella cura di un disturbo psicopatologico la PNL pone un serio problema di inquadramento diagnostico, che solo un medico o uno psicologo possono fare per un successivo trattamento. Loro considerano la PNL come un insieme di tecniche che non prevede un percorso preciso per apprenderle (chiunque può fare un training in PNL!), né la considerano una professione ordinata come quella di medico e di psicologo, regolate dalle Leggi dello Stato.
Il gruppo del NRC inizialmente setacciò la letteratura scientifica alla ricerca di: (a) prove che la logica alla base di ognuno di questi prodotti di auto-miglioramento fosse basata su solidi dati neurologici e psicologici e (b) prove che fossero derivate da test rigorosi a sostegno dell’acclamata efficacia di tali sistemi, peraltro costosi. Per non tralasciare nulla, il gruppo NRC invitò i promotori dei vari prodotti di miglioramento delle prestazioni a fornire delle prove valide che nel riesame della letteratura scientifica potevano essere sfuggite. Non ne arrivò praticamente nessuna. [fonte CICAP]
Malgrado ciò, la Programmazione Neurolinguistica, dal 1970 ad oggi, ha fatto tanta strada fino all’essere utilizzata su larga scala, applicata nei settori più svariati, e considerata, dai più, come efficace e pratica.
Dove alberga, dunque, la verità?
2) La PNL funziona nelle mani dell’esperto che la sa applicare.
In effetti, la seconda verità è che la PNL funziona nelle mani dell’esperto che la sa applicare, come qualunque altro metodo. Ma può essere anche un modo per spillare soldi, come tanti altri.
Dipende sempre dalle persone.
E’ consigliabile, dunque, che i famosi “tuttologi” ignari e inconsapevoli, quelli pronti a emettere sentenze e giudizi privi di consistenza, facciano silenzio e si pongano in disparte.
Se non hai studiato la Programmazione Neurolinguistica, se non ti sei addentrato nel suo mondo, se non ne hai conosciuto le caratteristiche fondamentali e, soprattutto, se non l’hai messa in pratica … è meglio che non ti esprimi, che non giudichi, o sputi sentenze insensate. Per poter esprimere un giudizio è opportuno studiare e approfondire il tema: in caso contrario, è opportuno rimanere fuori dal sistema e godere della propria nefanda inconsapevolezza.
“La PNL trova un’ applicazione sensata soprattutto in ambito aziendale, ad esempio nella comunicazione efficace, nelle vendite, nella persuasione. Ma si tratta di tecniche. Non di terapia!”
Questo è quanto affermano, oggi, alcuni psicoterapeuti.
Intanto, dall’altro lato della sponda, professionisti del settore affermano che: “Le tecniche della PNL rendono possibile curare le fobie in pochi minuti, neutralizzare traumi emotivi dell’infanzia e cambiare le abitudini di una vita. Questi processi sono talmente potenti che alcuni terapeuti scelgono di utilizzare quasi esclusivamente la PNL. “
Il grande vantaggio della PNL è il suo essere una forma di “terapia breve”: con una singola seduta si possono raggiungere risultati significativi e a volte la completa risoluzione di un problema. Data la grande varietà di modi diversi per operare (submodalità, time-line, metafore, ancoraggi, metaprogrammi, solo per citarne alcuni), la PNL si può applicare con successo alla stragrande maggioranza di problematiche in cui i terapeuti di solito si imbattono.
Bandler e Grinder, in The Structure of Magic (1975), scrissero:
Non desideriamo in particolare rivendicare che abbiamo scoperto “il giusto” o il più potente approccio alla psicoterapia. Desideriamo soltanto presentare un insieme specifico di strumenti che ci sembrano essere impliciti nelle azioni di questi terapisti, in modo che possiate cominciare o continuare il processo infinito per migliorare, arricchire e ampliare le capacità che offrite per assistere le persone.”
In soldoni, la PNL è “un insieme di modelli, capacità e tecniche per pensare e agire efficacemente nel mondo. Lo scopo della PNL è essere utile, aumentare le scelte e migliorare la qualità della vita”
3) Scienza o pseudoscienza? Non importa.
E’ importante comprendere se la PNL è utile.
E’ vero, possiamo dire che la PNL non ha prodotto ricerche standardizzate e validate secondo la scienza classica o, se sono stati raggiunti risultati, non sono stati pubblicati dalle riviste scientifiche mainstream … ma questo non è di per sé sufficiente per dire che non funzioni in qualche modo.
La PNL è tuttora considerata una pseudoscienza, e gli stessi sostenitori affermano che le sue applicazioni non debbano necessariamente avere fondamento scientifico, perché i principi fondamentali sono “ipotesi di lavoro che possono essere vere o meno.
Il problema non è se siano vere, bensì se siano utili”.
La verità è che alcune delle tecniche utilizzate in PNL hanno riscontrato, indirettamente, un sostegno scientifico, certo non col nome PNL, ma con nomi di teorie diverse (ai fini pratici il nome della teoria non ci interessa, ci interessa il suo uso effettivo e funzionale ).
Ad esempio hanno un solido sostegno scientifico:
1. la comunicazione ipnotica: l’ipnoterapia è considerata una delle psicoterapie più efficaci per i disturbi d’ansia, i disturbi somatoformi, i disturbi dell’alimentazione, la riduzione di abitudini sconvenienti (ad es. fumo), le ossessioni, gli attacchi di panico, ma anche semplicemente per il miglioramento delle performance sportive, aziendali, scolastiche.
2. la ristrutturazione: la ristrutturazione è una tecnica di comunicazione, usata in diversi campi, tra i quali anche la psicoterapia (cognitivo comportamentale, strategica, ipnotica). Il suo principale ruolo è quello di riorganizzare il contenuto espresso dal nostro interlocutore in modo tale da fornire un altro punto di vista.
3. ancoraggio: l’ancoraggio non è nient’altro che l’applicazione di un’ancora ad un certo fenomeno ovvero di uno stimolo condizionato. Tutta la ricerca sugli stimoli condizionati (ad es. Pavlov e il cane, nobel per la medicina nel 1904), è un sostegno a questa teoria.
4. metaprogramma devo/voglio: non esiste molta ricerca ufficiale su questi metaprogrammi, tuttavia esistono ricerche che si basano su un concetto molto simile. In psicologia del lavoro esistono due costrutti molto simili che si chiamano impegno affettivo (lo faccio perché desidero farlo), ed impegno normativo (lo faccio perché devo farlo). E anche qui c’è una coincidenza: in PNL si afferma che il metaprogramma voglio facilita la performance e il raggiungimento degli obiettivi… Indovinate cosa accade quando è molto presente il suo fratello scientifico (ovvero l’impegno affettivo, lo faccio perché desidero farlo?)… Ebbene si, aumentano performance lavorativa, performance con punteggio auto-attribuito, performance con punteggio attribuito da altri, comportamenti di cittadinanza organizzativa, altruismo, diminuiscono in azienda le assenze, il turnover e il conflitto casa-lavoro (mica poco) (Meyer, Herscovitch, 2001). [testo tratto da un articolo del dott. Igor Vitale, psicologo clinico e del lavoro]
La Programmazione Neuro Linguistica si propone come strumento per influenzare fattori quali l’istruzione, l’apprendimento, la negoziazione, la vendita, la leadership, il team-building. Ha trovato applicazione anche nei processi decisionali e creativi, nello sport e nel counseling. E’ una metodologia di “studio della struttura dell’esperienza soggettiva” (Robert Dilts).
Le tecniche e gli strumenti che propone possono essere utilizzati da tutti, senza distinzione alcuna, e mirano a favorire il raggiungimento di risultati d’eccellenza, tanto in ambito professionale quanto in quello personale. Per utilizzare la PNL, dunque, non occorre essere un “paziente” affetto da una psicopatologia seria o da un problema conferito prettamente all’ambito psicoterapeutico ( anche perché prima di sparare alto e dire di poter curare le fobie in una seduta, sarebbe più corretto fare ricerca seria su questo argomento, dato che sulle fobie non si scherza!).
La PNL ha come obiettivo quello di comprendere come alcune persone riescono ad ottenere determinati risultati e lo fa attraverso l’analisi, l’apprendimento e il modellamento (cioè l’acquisizione volontaria di determinati comportamenti).
Tale analisi permette di definire un modello comportamentale “efficace”, che poi deve essere replicato nel “paziente”.
Ai modelli “efficaci” acquisiti vengono affiancati modelli già in possesso del “paziente”, ottenuti da esperienze passate positive.
Il “modellamento” è un termine importantissimo in PNL, e fa riferimento, appunto, alla capacità di apprendere tramite le esperienze degli altri, ossia alla pratica di rilevare e riprodurre modelli comportamentali.
I fautori della PNL sostengono che “gli esseri umani possiedono già tutte le risorse di cui hanno bisogno, pur essendo queste risorse non sviluppate o inesplorate“. Il ruolo del “programmatore”, cioè del praticante di PNL, è quello di aiutare la persona ad esplorare la sua “mappa del mondo”, ponendo domande specifiche e mirate, atte a stimolare il processo.
PROGRAMMAZIONE NEUROLINGUISTICA:
vuoi finalmente capirci qualcosa in più?
Scienza o pseudoscienza, evidenze scientifiche oppure no, metodo, tecnica, strumento … qualunque cosa sia la PNL non possiamo negarne il notevole impatto. Che lo stesso sia da attribuire ad astute strategie di marketing o alla sua struttura aperta, rivolta a un pubblico trasversale, rimane inalterato il dato che la PNL, ad oggi, ha mostrato la sua benevola funzione in svariati contesti.
Approcciare allo studio di questa “materia” significa mettersi in gioco, avviare un viaggio avventuroso alla ricerca delle personali dinamiche interne, quelle in grado di generare scelte, decisioni, comportamenti … e non solo!
La PNL ti consente di conoscere meglio te stesso e anche i tuoi interlocutori, di entrare nella loro “mappa del mondo” così da poter interagire osservando la realtà con i loro stessi occhi, creando empatia e feeling.
Potremmo parlare a lungo degli obiettivi della PNL ma, alla fine della fiera, il concetto pregnante è solo uno: per capire davvero che cosa è la Programmazione Neurolingustica devi immetterti in un percorso di studi “serio”. Non è sufficiente partecipare a un mini corso di un week end o leggere qualche libro. E’ necessario studiare ma soprattutto “praticare”, facendolo in modo serio e scrupoloso.
Improvvisarsi Trainer e/o Coach dopo aver partecipato a un Master, o a un breve corso di due giorni, significa scegliere di essere imbonitori da strapazzo, impostori incoscienti.
Se vuoi poter esprimere la tua, se ti incuriosisce il mondo della Programmazione Neruolinguistica, prima di formulare un tuo giudizio, applicati e studia. Afferra e rendi tuoi i presupposti basilari, testa le tecniche che la caratterizzano, confrontati con veri esperti del settore, fai ricerche mirate, sperimenta. Non lasciarti condizionare a priori. Metti in discussione anche quanto hai letto in questo articolo e poniti al di sopra delle parti, divenendo artefice diretto e attore in prima linea.
“Le altre persone ci installano continuamente convinzioni alle quali finiamo per credere. Sono le limitazioni che vi sono state imposte.”
R. Bandler